Concordato Preventivo Biennale: stop alle rate sugli avvisi bonari
Niente più rate se vuoi restare nel Concordato Preventivo Biennale. A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 9/E del 24 giugno 2025, che impone il pagamento in un’unica soluzione entro 60 giorni dalla comunicazione.
Cosa cambia con la nuova circolare
Per chi ha aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB), la possibilità di dilazionare le somme dovute a seguito di comunicazioni di irregolarità (avvisi bonari) non esiste più. Il motivo? L’articolo 22 del decreto CPB n. 13/2024, modificato dal correttivo (art. 15), prevede la decadenza dal concordato in caso di mancato pagamento entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione automatizzata (ex art. 36-bis del DPR 600/1973).
Tradotto in pratica:
Se ricevi una comunicazione per controllo automatizzato e hai aderito al CPB, hai solo 60 giorni per pagare tutto. Niente rate, niente proroghe. O paghi subito, o perdi tutti i benefici del concordato per entrambi gli anni.
La vecchia regola? Superata
In passato, si pensava che bastasse non ricevere ancora l’avviso bonario per rientrare nel ravvedimento. Ora, questa possibilità viene archiviata: la deadline parte appena ricevi la comunicazione dell’esito del controllo automatizzato.
Le parole dell’Agenzia: “Rate? No grazie”
Anche se il D.Lgs. 462/1997 prevede la possibilità di pagare in fino a 20 rate trimestrali gli avvisi bonari, questo non si applica nel contesto del CPB. La Circolare 9/E/2025 è chiara: nessuna rateazione è ammessa per restare nel perimetro del concordato.
Unica eccezione: ravvedimento spontaneo
L’unica via per mettersi in regola senza perdere il concordato? Pagare prima ancora di ricevere la comunicazione del controllo automatizzato. Se ti ravvedi spontaneamente e paghi prima, il CPB resta valido.