Tassazione cripto dal 2025
L’articolo 4 del Disegno di Legge di Bilancio 2025 introduce un aumento della tassazione sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di cripto-attività a partire dal 2025. La normativa attuale prevede che sulle plusvalenze e gli altri proventi relativi alle cripto-attività, l’aliquota dell’imposta sostitutiva venga incrementata al 42%, rispetto al precedente 26%. Questa modifica si applicherà alle plusvalenze realizzate dopo l’entrata in vigore della legge.
Le plusvalenze derivanti dalla cessione di cripto-attività, come previsto dall’art. 67, comma 1, lett. c-sexies), TUIR, si calcolano sottraendo il costo di acquisto dal corrispettivo percepito o dal valore normale delle cripto-attività permutate. Il contribuente deve documentare con precisione il costo o valore di acquisto, altrimenti verrà considerato pari a zero.
Se l’acquisizione delle cripto-attività è avvenuta per successione, il costo sarà il valore dichiarato per l’imposta di successione. In caso di donazione, si considera il costo originario del donante. Dal punto di vista fiscale, nel 2023, i proventi da cripto-attività sono stati tassati senza alcuna deduzione, e nel 2024 (dichiarazione 2025) verranno applicate le stesse regole.
Tuttavia, dal 2025, con l’introduzione della nuova aliquota del 42%, molti investitori potrebbero decidere di liquidare le proprie cripto-attività prima della fine del 2024, per evitare il peso fiscale aumentato.
La compilazione del quadro RT del Modello Redditi 2024 diventa fondamentale per dichiarare le plusvalenze superiori a 2.000 euro. In particolare, nel rigo RT33, si dovrà indicare la differenza positiva tra il valore della cessione e il costo di acquisto, con specifiche istruzioni per riportare le minusvalenze superiori a 2.000 euro. In questo caso, le minusvalenze possono essere dedotte dalle plusvalenze future per un massimo di quattro anni.