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Bonus mobili sempre apprezzato.

4 Mag di Antonio Maddalena

Bonus mobili sempre apprezzato.

Il cosiddetto “bonus mobili” è un incentivo fiscale che, nonostante sia stato ridotto nel corso degli anni, continua a essere molto apprezzato dai contribuenti italiani. Esteso fino al 2024 dalla legge di bilancio del 2022, questo beneficio permette di ottenere una detrazione IRPEF del 50% su acquisti specifici quali mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata.

Nel dettaglio, per usufruire del bonus dal 2022 in poi, gli elettrodomestici acquistati devono rispondere ai nuovi standard energetici. Ad esempio, i forni devono essere almeno di classe A, mentre lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie devono essere di classe E, e frigoriferi e congelatori non inferiori alla classe F. È importante notare che anche le spese di trasporto e montaggio rientrano tra quelle detraibili.

Per il 2023, il limite di spesa su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è fissato a 8.000 euro. La detrazione è legata all’esecuzione di lavori di ristrutturazione sull’immobile, e le spese possono riguardare tanto le parti comuni di edifici residenziali quanto singole unità abitative.

Tra i lavori ammessi ci sono la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia, e la ricostruzione post eventi calamitosi. Inoltre, sono inclusi anche interventi di ristrutturazione energetica e l’uso di energie rinnovabili.

Per gli interventi sulle parti comuni condominiali, la detrazione è valida solo se gli acquisti sono destinati all’arredo di tali spazi. È fondamentale che l’inizio dei lavori preceda le spese per mobili ed elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano state sostenute per prime.

Per quanto riguarda la tracciabilità, tutte le spese devono essere documentate da fatture pagate tramite bonifico, carta di credito o debito. I pagamenti in contanti, con assegni bancari o altri strumenti finanziari non sono ammessi, a meno che l’acquisto non sia finanziato con pagamento dilazionato.

Inoltre, è essenziale che la persona che sostiene le spese di ristrutturazione sia la stessa che acquista i mobili e gli elettrodomestici. Se, per esempio, un genitore paga per la ristrutturazione e un figlio per i mobili, nessuno dei due potrà beneficiare della detrazione. Questo criterio si applica anche ai coniugi, per cui la detrazione non è valida se le fatture non sono intestate alla stessa persona che ha dichiarato la ristrutturazione.