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Dal 2025 rateizzazioni delle cartelle fino a 10 anni

19 Apr di Antonio Maddalena

Dal 2025 rateizzazioni delle cartelle fino a 10 anni

A partire dal 2025, il governo italiano ha introdotto nuove norme per facilitare la rateizzazione dei debiti fiscali in caso di comprovate difficoltà economiche temporanee. I contribuenti potranno beneficiare di piani di pagamento estesi fino a 120 rate mensili (10 anni), indipendentemente dall’importo del debito, superiore o inferiore ai 120 mila euro.

Il decreto legislativo recentemente approvato e inviato al Parlamento propone significative modifiche a favore dei contribuenti, consentendo maggiore flessibilità nei piani di rateizzazione delle cartelle esattoriali. Tuttavia, la riforma non modifica la norma restrittiva introdotta dall’articolo 15-bis del dl 50/2022, che impedisce nuove dilazioni per i debiti già decaduti da un precedente accordo di rateizzazione.

Il nuovo sistema stabilisce che dal 2025, i contribuenti che dimostrano una “situazione di obiettiva difficoltà temporanea” possono richiedere piani di dilazione fino a 120 rate. Per debiti superiori a 120.000 euro, il numero delle rate è massimo indipendentemente dalla data di richiesta. Per importi inferiori, i piani variano da 85 rate (7 anni e un mese) a 120 rate, a seconda dell’anno di presentazione della richiesta: fino a 120 rate per il 2025 e il 2026, e da 97 a 120 rate per il 2027 e il 2028, salendo a un minimo di 109 rate dal 2029.

Per dimostrare la difficoltà temporanea, le persone fisiche e le ditte individuali devono riferirsi all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare e alla quantità del debito, considerando anche altre rateizzazioni in corso. Per le entità legali, si deve considerare l’indice di liquidità e il rapporto tra il debito da rateizzare e quello residuo, nonché il valore della produzione.

Una disposizione rigida introdotta a luglio 2022 specifica che in caso di decadenza da un piano di rateizzazione, il debito diventa subito esigibile e non può essere ulteriormente rateizzato, una misura che ha inasprito le condizioni per i debitori. Questa norma, considerata particolarmente gravosa, non è stata modificata con l’ultimo decreto.