Dichiarazioni dei redditi. Quando si paga.
Il recente decreto legislativo del 12 febbraio 2024, n. 13, noto come decreto Concordato, ha introdotto modifiche significative riguardanti i termini di versamento delle imposte derivanti da dichiarazioni dei redditi e IRAP per determinate categorie di contribuenti. Questo include soggetti che aderiscono agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), contribuenti minimi e forfetari, nonché soggetti ad essi collegati, come soci e collaboratori familiari.
Secondo il decreto, il termine originario di versamento del 30 giugno 2024 è stato posticipato al 31 luglio 2024, senza l’applicazione di sanzioni o interessi. Tuttavia, sorge la domanda se sia possibile estendere ulteriormente questo termine al 30 agosto 2024, applicando una maggiorazione dello 0,4%. La risposta è negativa, poiché le norme specificano chiaramente che l’estensione di 30 giorni con la maggiorazione dello 0,4% è applicabile solo dalla data canonica del 30 giugno, e non dalla data posticipata.
Analizzando il quadro normativo, ci si riferisce all’articolo 17 del D.P.R. 7 dicembre 2001, n. 435, che stabilisce la data del 30 giugno come termine di versamento. Le proroghe passate, come quelle del 2023, hanno permesso un’estensione fino al 20 luglio, e in alcuni casi fino al 31 luglio con una maggiorazione calcolata giornalmente fino allo 0,4%. Tuttavia, queste disposizioni sono state espressamente dettate da norme ad hoc e non implicano una proroga automatica per il 2024.
Con l’attuale decreto Concordato, i soggetti specificati possono versare entro il 31 luglio 2024 senza sanzioni o interessi, ma non oltre questa data con la maggiorazione dello 0,4%. La mancanza di una disposizione esplicita che consenta un ulteriore slittamento del termine oltre il 31 luglio impedisce quindi di applicare la maggiorazione dello 0,4% per un’estensione al 30 agosto.
In sintesi, il termine finale per il versamento delle imposte per i soggetti beneficiari della proroga del decreto Concordato è il 31 luglio 2024. Per coloro che non rientrano in queste categorie, il termine rimane il 30 giugno 2024, con la possibilità di estendere al 31 luglio 2024 applicando una maggiorazione dello 0,4%