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Intelligenza Artificiale, fiscale ma non troppo

26 Gen di Antonio Maddalena

Intelligenza Artificiale, fiscale ma non troppo

Durante un recente convegno a Milano, organizzato dall’ordine degli avvocati milanesi, il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto M. Ruffini, ha fornito importanti chiarimenti riguardo al ruolo dell’intelligenza artificiale (IA) nel contesto fiscale. Ruffini ha sottolineato che, nonostante l’adozione di tecnologie avanzate per l’analisi del rischio, l’IA non sostituirà il giudizio umano nella fase decisionale degli atti impositivi. Queste tecnologie servono a supportare la fase pre-istruttoria, ma la valutazione finale rimane prerogativa del personale dell’Agenzia.

Ruffini ha evidenziato l’avanguardia dell’Italia nel processo di modernizzazione del sistema fiscale, citando l’introduzione integrata di strumenti come la fatturazione elettronica, la dichiarazione precompilata e i corrispettivi telematici, a differenza di altri paesi che hanno implementato queste innovazioni in modo frammentato.

Ha poi approfondito lo stato attuale dell’evoluzione dei sistemi di controllo dell’Agenzia delle entrate, sottolineando la gestione e l’analisi di un volume imponente di dati provenienti da diverse fonti, tra cui enti esterni e professionisti. Ruffini ha enfatizzato che i dati acquisiscono valore quando vengono interpretati correttamente, trasformandosi in informazioni utili per la pianificazione e l’attività dell’Agenzia.

L’approccio attuale all’analisi del rischio si avvale di team specializzati in data science e dell’impiego di tecniche di machine learning per incrociare e analizzare le informazioni provenienti da diverse banche dati. Questo permette non solo di confrontare i dati già in possesso dell’Agenzia ma anche di identificare potenziali indicatori di comportamenti evasivi.

Infine, Ruffini ha voluto rassicurare che, nonostante l’uso di queste tecnologie avanzate, non esiste un algoritmo che possa automatizzare completamente la lotta all’evasione fiscale. Ha inoltre garantito che l’impiego di queste tecnologie non comporterà una riduzione dei diritti dei contribuenti e dei cittadini, mantenendo un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto dei principi di legalità e giustizia.